“La Sardegna punta a diventare leader in innovazione e digitalizzazione, trasformandosi in un hub per la tecnologia avanzata e l’etica digitale. Si prevede di garantire ultra-connettività su tutto il territorio e l’ampliamento delle infrastrutture digitali per promuovere l’innovazione aperta e il trasferimento tecnologico che stimoli investimenti e progetti pilota internazionali anche pubblico-privato. Si propone l’istituzione di un Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale per promuovere l’innovazione etica e sostenere la ricerca e lo sviluppo dell’integrazione responsabile dell’AI in settori chiave.“
Questo è quanto dichiara in sintesi Alessandra Todde, nata a Nuoro nel 1969, Laureata in Scienze dell’Informazione e Ingegneria Informatica, Imprenditrice Digitale, Deputata e Sottosegretario allo Sviluppo Economico, il 25 Febbraio 2024 è stata eletta come nuova Presidente della Regione Sardegna, nel suo programma di governo Regionale ha dato ampio spazio ai temi del Digitale, Innovazione e della Tecnologia, oggi li vediamo insieme per capire su cosa si concentrerà lo sviluppo della sua visione di una Sardegna Digitale.
Durante la campagna elettorale Alessandra Todde che ha girato in lungo e in largo la Sardegna si è distinta per aver dato maggiore risalto proprio alla digitalizzazione e allo sviluppo dell’innovazione tecnologica rispetto agli altri candidati, ed in effetti nel suo programma di governo dell’isola si da ampio spazio a questo settore.
Noi qua su Sardegna Digital abbiamo sempre dato spazio alle iniziative Regionali in materia digitale, facendo conoscere a tutti le nuove proposte di sviluppo digitale della Regione, ma bisogna ammettere che nonostante alcuni passi in avanti e nonostante alcune iniziative molto positive lo sviluppo dell’agenda digitale in Sardegna con la precedente Giunta uscente non era sicuramente preso troppo in considerazione e ci si limitava talvolta a seguire quanto arrivava a livello nazionale, pur con qualche eccezione sia chiaro.
Ovviamente il tema digitale e quello tecnologico non sono sicuramente al primo posto, perchè la nuova presidente della Regione Sardegna ha giustamente e chiaramente fatto capire che ci sono delle priorità come la Sanità, i Trasporti e il Lavoro, noi ovviamente ci soffermeremo sul tema digitale e innovazione.
Alessandra Todde data la sua esperienza, dato il suo Curriculum e dato il suo programma ci fa capire subito che nelle intenzioni di Governo c’è un taglio netto rispetto al passato, ha una lunga carriera come manager e imprenditrice a carattere digitale, è stata per esempio Amministratrice Delegata di Olidata ed è stata nominata nel 2018 tra le Inspiring Fifty italiane, riconoscimento dato alle 50 donne considerate più influenti nel mondo della tecnologia.
Dal suo programma che adesso andremo ad analizzare si vanno a toccare tutti i problemi annosi che la Sardegna ha dal punto di vista della digitalizzazione, si passa dal problema sempre presente del digital divide nelle zone interne, connettività e reti internet a banda ultra larga, l’utilizzo di nuove piattaforme tecnologiche per la sanità, scuola, ricerca, sviluppo delle imprese, integrazione dell’agenda digitale con quella del turismo, efficienza energetica; competenze in materia digitale per cittadini e lavoratori e utilizzo di nuove tecnologie come l’IA.
Il programma si suddivide in Azioni Progettuali e Obbiettivi / Soluzioni, così da poter suddividere quali sono i problemi e il contesto e capire come risolvere e migliorare la situazione con soluzioni concrete.
Azione Progettuale 1: Digitalizzazione, innovazione ed ecologia
- Lo sviluppo dell’innovazione e della digitalizzazione vengono messi al primo posto, non a caso viene definito “obbiettivo primario” dell’agenda politica di Alessandra Todde, si parte facendo intendere che lo sviluppo digitale non deve essere solo fine a se stesso ma integrato con tutti i settori operanti nella Regione (Turismo, Innovazione, Ricerca, Cultura, Ambiente, ecc) e quindi anche con la ricerca di competenze adeguate per chi quello sviluppo lo deve governare e l’utilizzo di nuove tecnologie, sia nel pubblico che nel privato. La chiave per fare tutto questo viene individuata nella garanzia che la Sardegna abbia una connettività ad internet veloce diffusa in tutto il territorio.
Soluzione / Obiettivo
Per dare impulso al progetto di digitalizzazione della Sardegna la connessione a banda ultra larga o comunque una connessione per una connettività ad alta velocità è sicuramente un requisito essenziale, anche nelle zone periferiche o rurali, le cosidette aree a fallimento di mercato in cui gli operatori di rete e di telefonia non hanno mai investito per mancanza di ritorno economico. La prossima Giunta di Alessandra Todde secondo il programma si impegnerebbe per questo punto a:
- Ampliamento dell’infrastruttura. Investire in un ampliamento significativo dell’infrastruttura digitale, incluso il potenziamento delle reti a banda larga e l’installazione di infrastrutture per la connettività ad alta velocità anche nelle aree rurali e remote.
- Investimenti in tecnologie innovative. Promuovere investimenti strategici nelle più recenti tecnologie di comunicazione e infrastrutture digitali, come la fibra ottica e le reti wireless ad alta capacità, per assicurare una connettività affidabile e ad alte prestazioni in tutta la regione.
- Collaborazione pubblico-privato. Favorire partnership robuste tra il settore pubblico e quello privato al fine di sviluppare e implementare progetti congiunti volti a potenziare e migliorare l’infrastruttura digitale, garantendo un approccio sinergico per raggiungere gli obiettivi di connettività su vasta scala.
- Incentivi per l’innovazione tecnologica. Offrire incentivi e agevolazioni fiscali per le imprese che investono nello sviluppo e nell’implementazione di tecnologie innovative, incoraggiando così la crescita e l’espansione dell’ecosistema digitale dell’isola.
- Pianificazione a lungo termine. Implementare una solida pianificazione a lungo termine per l’espansione e il miglioramento dell’infrastruttura digitale, garantendo che le decisioni di investimento siano sostenibili e allineate agli obiettivi a lungo termine della politica isolana per la modernizzazione e lo sviluppo tecnologico.
Azione Progettuale 2: Reti Tecnologiche
- Per lo sviluppo di una rete tecnologica il programma di Alessandra Todde si basa sull’elaborazione di un piano strategico per l’implementazione hardware e software di un’infrastruttura digitale all’avanguardia nella Regione Sardegna. Le parole chiave per creare una infrastruttura digitale che aiuti lo sviluppo economico sono: connettività affidabile, sistemi informatici sicuri e nuove tecnologie.
Obiettivi
- Connessione ad alta velocità e copertura: la pianificazione deve mirare a garantire una connettività ad alta velocità e una copertura completa in tutto il territorio regionale, anche nelle aree remote e rurali. Ciò richiede investimenti mirati nella costruzione di infrastrutture di rete avanzate, come fibra ottica e reti wireless, per l’accesso alla larghezza di banda.
- Il piano strategico deve promuovere lo sviluppo e l’adozione di soluzioni digitali innovative per ottimizzare i processi amministrativi, migliorare l’accesso ai servizi pubblici, facilitare la comunicazione e promuovere l’efficienza nel settore privato. Ciò include l’integrazione di tecnologie emergenti come l’Intelligenza Artificiale, il cloud computing, l’Internet delle cose e la blockchain, deep learning and machine learning.
- Formazione digitale: si devono istituire programmi di formazione e di sensibilizzazione per garantire che i cittadini e il personale amministrativo abbiano le competenze necessarie per sfruttare appieno i vantaggi dell’infrastruttura digitale. Collaborazione pubblico-privato e partenariati internazionali: per garantire una governance efficace e sostenibile dell’infrastruttura digitale, inoltre, devono essere sviluppati partenariati internazionali con istituzioni, aziende e organizzazioni globali per favorire lo scambio di conoscenze, tecnologie e best practice.
- A supporto del successo del piano strategico, sarà promossa la costituzione di un comitato di esperti multidisciplinare incaricato di sovrintendere all’implementazione delle iniziative e di valutare costantemente l’efficacia delle misure adottate. Proposta di attivazione dell’Osservatorio Regionale sull’ intelligenza artificiale (AI).
Obiettivi principali
- Eccellenza accademica e ricerca: l’Osservatorio deve ospitare una fusione dicompetenze locali, nazionali e internazionali che includa esperti accademici,ricercatori e professionisti del settore. Incentivi mirati dovrebbero essere stabilitiper attrarre i migliori talenti a livello globale e incoraggiare la collaborazione traistituzioni accademiche, centri di ricerca e aziende.
- Promozione dell’innovazione etica: l’Osservatorio deve essere un pioniere nell’etica dell’AI, sostenendo la creazione e l’adozione di linee guida responsabili perl’implementazione dell’AI nei vari settori. Ciò include un’analisi approfondita delleimplicazioni sociali, etiche e giuridiche dell’AI, nonché l’istituzione di protocolli ditrasparenza e responsabilità per garantire l’uso etico e giusto dell’AI.
- Sviluppo di partenariati strategici: l’Osservatorio deve stabilire collaborazioni chiavecon istituti di ricerca di fama mondiale, organizzazioni internazionali, governi, eaziende leader nell’innovazione tecnologica. Tali partenariati devono facilitare loscambio di conoscenze, la condivisione delle best practice e l’accesso a risorseaggiuntive per la ricerca e lo sviluppo dell’AI.
- Formazione e sensibilizzazione: un elemento cruciale deve essere la creazionedi programmi educativi incentrati sull’AI, rivolti a studenti, professionisti e alpubblico in generale. Ciò includerebbe workshop, seminari, corsi e campagne disensibilizzazione per promuovere una comprensione più ampia dell’AI e delle sueimplicazioni, nonché per formare una nuova generazione di esperti nel campo.
- Sostenibilità e impatto socio-economico: l’Osservatorio deve sottolineare l’importanza di promuovere l’innovazione sostenibile e l’integrazione dell’AI in settori chiave come l’ambiente, l’agricoltura, la sanità, l’istruzione e l’industria. Ciò richiede la promozione di progetti di ricerca e sviluppo che mirino a risolvere le sfide locali e globali attraverso l’implementazione responsabile dell’AI. Per garantire il successo dell’Osservatorio, si raccomanda la costituzione di un Consiglio Direttivo composto da esperti riconosciuti a livello globale nel campo dell’AI, nonché da rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Questo Consiglio si deve incaricare di guidare la strategia generale dell’Osservatorio, supervisionare le attività di ricerca e sviluppo, nonché garantire la trasparenza e la responsabilità nell’operato dell’Osservatorio. Inoltre, si propone l’allocazione di risorse finanziarie significative a sostegno del progetto, insieme a incentivi fiscali per attrarre investimenti privati e pubblici nel settore dell’AI. Siamo convinti che l’implementazione di questa proposta fornirà alla Regione Sardegna un vantaggio competitivo significativo nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, posizionandola come stakeholder (portatore di interessi) di riferimentonella ricerca, nell’innovazione e nell’adozione responsabile dell’AI.
Azione Progettuale 3: Sicurezza Digitale e Protezione dei Dati
Nuove reti tecnologiche e nuove infrastrutture regionali digitali rendono necessario approntare un piano per la Cybersecurity o Sicurezza Digitale, non solo per proteggere la rete regionale dagli attacchi informatici sempre più frequenti ma anche per proteggere i dati sensibili della pubblica amministrazione. Per fare questo il programma della Todde pensa prima di tutto alla formazione di personale adeguato oltre che del personale già esistente sulle buone pratiche per la protezione dei dati. Molto interessante il punto in cui si menziona all’ipotesi di utilizzare il patrimonio delle ex miniere e cave dismesse per realizzare delle “Server Farm” per accogliere data center come “backup” e recupero dei dati che utilizza la Regione, pensiamo ad esempio a tutti i dati sanitari delle ASL.
Azione / Soluzione / Obiettivo
- Sicurezza informatica e protezione dei dati: è fondamentale dotarsi di robuste misure di sicurezza informatica per proteggere i dati sensibili della pubblica amministrazione, delle imprese e dei cittadini. Ciò implica l’implementazione di protocolli di sicurezza avanzati, la formazione del personale sull’igiene informatica e l’adozione di tecnologie all’avanguardia per la prevenzione e la gestione degli attacchi informatici. Sull’argomento proponiamo una struttura fisica che possa accogliere un centro tecnologico all’avanguardia. L’idea è quella di ottimizzare il patrimonio di ex miniere e cave dismesse per realizzare server farm, gestite da un parternariato pubblico privato, dove accogliere un data center (banca dati) anche in ottica recovery (recupero), con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei dati della Regione, delle imprese, delle reti professionali e dei generici utilizzatori.
- Riconversione sostenibile: riutilizzare gli spazi delle ex miniere e cave dismesse per costruire una server farm all’avanguardia, sfruttando le infrastrutture preesistenti e massimizzando l’efficienza energetica, utilizzando tecnologie innovative per la riduzione dell’impatto ambientale e garantendo il rispetto degli standard di sostenibilità. La server farm deve fungere da nucleo centrale per la protezione di dati sensibili della pubblica amministrazione, delle imprese e delle reti professionali della nostra regione, con l’obiettivo di garantire massima sicurezza e protezione dai rischi cibernetici e dai potenziali disastri informatici, fornendo una solida struttura di recupero per tutelare i dati critici in caso di emergenza. La struttura deve essere dotata delle più recenti tecnologie informatiche, in grado di attirare talenti locali, nazionali e internazionali e di offrire programmi di formazione mirata per lo sviluppo di competenze digitali avanzate.
- Hub per l’innovazione digitale: la server farm deve servire da centro di incubazione per le start-up e per le imprese tecnologiche emergenti con un impatto positivo sull’imprenditoria locale e sulla creazione di posti di lavoro altamente qualificati nel campo della Tecnologia dell’informazione (IT).
- Attrattività turistica e divulgazione: la trasformazione delle ex miniere e cave in una server farm all’avanguardia deve essere accompagnata da un programma di sensibilizzazione e divulgazione per promuovere l’importanza della tecnologia e dell’innovazione. Ciò può includere visite guidate, eventi educativi e partnership con scuole locali per promuovere la consapevolezza sui temi legati all’IT e alla sostenibilità. Utile alla crescita della server farm sarebbe la formazione di un Comitato consultivo di esperti locali e internazionali nel settore dell’IT al fine di garantire una gestione efficiente e una costante innovazione in campo tecnologico. Il progetto complessivo potrebbe contribuire a posizionare la regione Sardegna come punto di riferimento globale nel settore dell’IT e della sostenibilità ambientale.
- Pianificazione e implementazione di gemelli digitali (copie digitali di realtà fisiche) per la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale della Sardegna nonché per incrementare i livelli di sicurezza pubblica (traffico, meteo, ecc.).
La Sardegna, con la sua ricchezza di attrattori naturali e storico-culturali, rappresenta un tesoro unico nel Mediterraneo. L’obiettivo è sfruttare le nuove opportunità offerte alla digitalizzazione per migliorare la gestione del territorio, promuovere il turismo sostenibile e preservare il patrimonio culturale della regione.
- Realizzazione di una piattaforma di gemelli digitali per raccogliere e analizzare dati in tempo reale su vari aspetti della regione, tra cui traffico, flusso turistico, conservazione ambientale e gestione del patrimonio culturale.
- Integrazione di soluzioni innovative per offrire servizi avanzati ai residenti e ai visitatori, promuovendo esperienze turistiche personalizzate e accessibili.
- Promozione della partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità locali nella conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale della regione.
- Implementazione di politiche di sicurezza dei dati e privacy per garantire la protezione delle informazioni sensibili e il rispetto delle normative vigenti.
- Collaborazione tra enti pubblici, privati e istituzioni accademiche per lo sviluppo e l’implementazione della piattaforma di gemelli digitali.
- Investimenti mirati nella formazione del personale per garantire competenze adeguate per la gestione e l’utilizzo efficace della tecnologia dei gemelli digitali.
- Promozione di progetti pilota nelle comunità locali per dimostrare i vantaggi e la praticità dell’infrastruttura basata sui gemelli digitali.
- Sviluppo di partnership strategiche con aziende tecnologiche.
- Introduzione di incentivi fiscali e finanziari per incoraggiare le imprese a utilizzare la piattaforma di gemelli digitali.
- Identificazione e designazione di un team dedicato per la supervisione e l’implementazione della politica pubblica.
- Promozione di workshop e incontri informativi per coinvolgere la comunità e ottenere il loro supporto attivo.
- Monitoraggio continuo dei progressi e valutazione degli impatti dell’infrastruttura basata sui gemelli digitali per apportare eventuali miglioramenti e aggiornamenti necessari.
Considerazioni finali
Qua su Sardegna Digital abbiamo più volte toccato tutti i diversi punti che anche il programma della Todde esamina per cercare di sviluppare il mondo digitale e quello tecnologico in Sardegna, dopo aver analizzato nel dettaglio il programma di governo dell’isola possiamo dire che:
- Connessioni e Reti a Banda Ultra Larga: Molto positivo che si menzioni più di una volta al fatto che la Sardegna ha bisogno di reti ultraveloci per la connessione ad internet e al resto del mondo, e che questo sviluppo delle reti debba avvenire con maggiore attenzione nelle zone interne, questo può essere sicuramente un punto a favore per contrastrare ad esempio lo spopolamento dei territori rurali, molto positivo anche il fatto che si menzioni a delle possibili partnership tra pubblico e privato per poter favorire questo sviluppo sia delle reti che di un ecosistema digitale. Rimangono comunque molti dubbi a parer nostro, specialmente per quanto riguarda il fatto che attualmente tutti i piani in essere per la copertura di reti a Banda Ultra Larga in Sardegna sono in mano statale o privata, c’è si qualche finanziamento Regionale in tal senso e il progetto ad “Intervento Diretto” tra Regione ed Infratel (Copertura in FTTC fino a 100 Mega), ma proprio quest’ultimo si sta esaurendo e bisognerà verificare quanto la Regione possa incidere sui piani già in essere anche per modificare eventualmente zone più critiche su cui intervenire. Un aiuto potrebbe arrivare per definire accordi pubblico-privati sull’utilizzo di infrastrutture esistenti e cavidotti (Enel, ItalGas, Ferrovie, ecc.) per velocizzare la copertura dell’isola, sicuramente è ora di puntare su fibra ottica e 5G e abbandonare per sempre il rame.
- Nuove tecnologie e intelligenza artificiale: Il focus sulle nuove tecnologie è interessante, ci fa capire che insieme l’obbiettivo del programma sullo sviluppo digitale e tecnologico dell’isola potrà essere affiancato dall’utilizzo delle tecnologie emergenti e quelle di maggiore attualità, per restare al passo con gli altri territori dell’Italia, dell’Europa e del Mondo, vengono menzionati più volte Intelligenza Artificiale, il cloud computing, l’Internet delle cose e la blockchain, deep learning and machine learning, questi vengono intesi non solo per migliorare l’infrastruttura digitale pubblica ma anche quella amministrativa e burocratica, facendo intendere che ci sarà un’aggiornamento sostanziale e costante alla macchina pubblica regionale nel suo complesso, il tutto con le ultime tecnologie disponibili. Degno di nota è il focus sull’utilizzo dell’IA (Intelligenza Artificiale) come strumento per la digitalizzazione, sfruttare tutto il potenziale che mette a disposizione la nuova tecnologia, interessante anche l’ipotesi di un Osservatorio Regionale sull’intelligenza artificiale (AI), potrebbe essere interessante sia per il mondo del lavoro che nel settore tecnico. Le nuove tecnologie però vanno implementate ed è sicuramente una delle sfide più grandi, specialmente se consideriamo che sia al livello pubblico che privato la Sardegna ha grossi deficit e l’alfabetizzazione digitale della popolazione non è delle migliori.
- Sicurezza dei dati e Centri Elaborazione Dati in miniere: Molto importante e non secondario pensare alla sicurezza dei dati, in un mondo sempre più connesso ed esposto a minacce informatiche, l’abbiamo visto specialmente in altre Regioni, tutti i sistemi possono essere attaccati e anche quello Regionale ha bisogno di essere protetto dal Cybercrimine, ma serviranno sicuramente molte persone competenti e una infrastruttura all’altezza, le basi ci sono, bisogna svilupparle. L’idea di poter costruire e sviluppare dei Centri Elaborazione dei Dati nelle cave ed ex miniere dismesse non è nuova, basta pensare all’Einstein Telescope che dal punto di vista scientifico è un progetto di importanza internazionale, ma anche dal punto di vista informatico la Sardegna potrebbe essere un punto di riferimento in futuro, le grandi multinazionali (Microsoft, Amazon, ecc.) per esempio cercano sempre degli spazi dove poter installare i propri Server e Data Center, una miniera in disuso che non ha più vita sarebbe l’ideale, perchè non solo si ricicla spazio senza intaccare ulteriormente l’ambiente ma si creano tanti posti di lavoro.
- Personale e Competenze Digitali / Informatiche: Questa è una delle incognite più grosse a parer nostro, è vero che la nuova Presidente della Regione è del settore informatico e tecnologico ma chi saranno le persone di cui si circonderà per poter attuare questo programma e più specificatamente il lato digitale? Ovviamente è impensabile accentrare le responsabilità su di un unica persona, non potrebbe fare tutto lei, imprescindibile non avere una squadra per poter attuare la digitalizzazione di una Regione che avrà si pochi abitanti ma ha un enorme territorio con tantissime differenze, serviranno sicuramente tante assunzioni di tecnici qualificati e con esperienza, oltre che manager o dirigenti che seguano da vicino tutti i progetti. In Sardegna per fortuna abbiamo delle eccellenze per quanto riguarda le competenze e i poli tecnologici nella zona di Cagliari, a partire dall’Università UNICA per arrivare al CRS4 non mancano, secondo noi si tratta di mettere insieme tutte le risorse umane e tecniche disponibili per poter fare la differenza.
In conclusione, crediamo che le basi per una vera digitalizzazione della Sardegna ci siano tutte, i propositi sono buoni visto il Curriculum in salsa digitale della nuova Presidente Alessandra Todde, se si circonderà di persone ed amministratori competenti sarà già un bel passo in avanti, sicuramente come già detto le priorità da attuare immediatamente sono altre per la nostra isola ma seppur con delle riserve siamo fiduciosi che nella prossima Regione ci sarà sicuramente più spazio per il digitale e la tecnologia, come sempre seguiremo da vicino tutte le iniziative della Regione e non, qualunque sia la Giunta e il suo Presidente.