La Sardegna, associata come è giusto ad una terra antica, ricca di tradizioni millenarie, cultura e artigianato, ma anche sull’isola le cose cambiano e negli ultimi anni, in linea con le innovazioni e le tecnologie digitali anche qui da noi le imprese che operano nel settoreci sono, e si vogliono far sentire.
Lo evidenzia un nuovo rapporto della Confartigianato Sardegna, creato da fonti UnionCamere e Infocamere appositamente per studiare l’andamento di queste “Imprese Digitali 4.0.” Aziende sul territorio sardo che danno linfa vitale all’economia dell’isola, danno lavoro a migliaia di persone, molti giovani e i cui servizi o prodotti vengono apprezzati in tutto il mondo.
Fabio Mereu (VicePresidente Confartigianato Sardegna):
“Tanta strada da fare ma dal settore segnali incoraggianti. Sostegno e incentivi da prorogare”.
“La progressiva digitalizzazione dell’economia italiana e sarda rafforzata dagli investimenti e incentivi sull’Impresa 4.0, ha creato numerose opportunità di crescita per un settore, come quelle delle imprese digitali, che per tanto tempo non era riuscito a emergere”.
Le aziende di questo tipo nell’Isola a luglio 2018 sono state 2.798, cresciute del 2,9% negli ultimi 3 anni e dell’1,3% negli ultimi 12 mesi. L’artigianato, con 452 realtà, ha registrato una pesante contrazione sia nel triennio 2015-2018 (-9,2%), sia nell’ultimo anno (-4.4%).
Ma di che cosa si occupano queste 2.800 imprese sul territorio? Creano software, gestiscono reti intelligenti, elaborano dati aperti, proteggono i sistemi informatici, offrono consulenze digitali, realizzano portali web, sviluppano application, fanno attività di hosting e commerciano on line.
La Sardegna quindi si conferma un banco di prova che riesce a soddisfare le esigenze di questo settore digitale e tecnologico. La tradizione del saper fare, tipico attributo sardo, è riuscita a fondersi con questo mondo per dare vita a imprese digitali capaci di stare al passo delle più importanti realtà mondiali.
Quanto l’isola digitale sia una attrazione positiva a livello internazionale ce lo dicono anche protagonisti esterni del settore, come ad esempio Yordie Mebrahtu, CEO di Synergy UX, presente pochi giorni fa a Cagliari a Sinnova:
“La Sardegna è un terreno fertile per l’innovazione. Un’isola che ospita alcune delle menti più brillanti che stanno costruendo aziende che risolvono problemi del mondo reale. Un ecosistema fatto di imprenditori, liberi pensatori e ribelli”.
Ecco il quadro completo, con tutti i numeri raccolti dai territori della Sardegna:
Per il VicePresidente di Confartigianato Sardegna:
“Siamo in un triangolo che vede oggi per la Sardegna la possibilità di emergere rispetto alla iper velocità della Silicon Valley, ai tech center di Israele. Un modello più umano e vivibile, ma altrettanto incisivo sulla vita di tutti i giorni dei cittadini del mondo, che ricordiamolo sempre desiderano una qualità della vita su misura per gli esseri umani”.
Anche in Italia lo sviluppo delle imprese digitali non si ferma, specialmente dalle aziende italiane che commerciano con l’estero attraverso l’e-commerce, nonostante siano ancora piuttosto indietro rispetto al resto d’Europa.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Confartigianato, le imprese italiane che vendono online sono l’8,2% contro la media europea del 17,8% con Paesi come l’Irlanda che arrivano a toccare il 30% (dati 2017). Dietro di noi solo Lussemburgo (8,1), Romania (8) e Bulgaria (7,3). A fare da traino, comunque insufficiente, sono le aziende che vendono online servizi legati al turismo, come gli alloggi e i trasporti, mentre manifattura e costruzioni rappresentano un fanalino di coda.
“Un mercato, dunque, quello dell’e-commerce – riprende Mereu – che per le Pmi è tutto da costruire, con ampi margini di crescita. Certamente sono ancora assolutamente necessari gli incentivi previsti da Impresa 4.0, operazione che sta iniziando a dare i primi frutti. A livello italiano nei primi 8 mesi del 2018 il valore delle vendite di commercio elettronico ha registrato un importante +11,8%”.