Vi ricordate della Rete GARR e del Progetto Terabit di cui abbiamo parlato lo scorso anno?
Per chi non la conoscesse la Rete GARR-T è l’infrastruttura di rete a supporto della comunità scientifica, dell’istruzione e della ricerca in Italia. L’infrastruttura che collega le sedi di istituti e centri di ricerca, scuole, università, laboratori e infrastrutture tecnologiche è stata potenziata con collegamenti in fibra ottica con una capacità fino al Terabit per secondo (1.000 Gbps), raggiungendo aree geografiche complementari a quelle già coperte attraverso altri interventi, riducendo il digital divide per la comunità della ricerca. Il capofila dell’infrastruttura è il Consortium GARR.
Da qui era nato anche il #TerabitProject tecnicamente basato sulla fibra ottica dedicata di ultima generazione, il mezzo di trasmissione più affidabile e sicuro esistente al momento che permetterà infatti di scambiare dati alla velocità del TERABIT (1000 miliardi di bit o 1.000 Gbps) al secondo tra le sedi scientifiche. Questa velocità di interconnessione è senza dubbio con elevatissime prestazioni e non è un caso dato che è necessario eliminare le differenze nella capacità di accesso al calcolo ad alte prestazioni e aumentando le possibilità per tutti i ricercatori e le ricercatrici italiane di collaborare e competere ai massimi livelli in Europa e nel mondo, indipendentemente dalla posizione geografica.

Ora arriva un nuovo protocollo d’intesa per la connessione tramite cavi sottomarini della rete telematica regionale alla nuova rete internet ad alta velocità del Consorzio GARR, su proposta della Regione Sardegna guidata dalla Todde, con l’appoggio dell’Assessora Mariaelena Motzo degli Affari Generali.
Come si può vedere anche dalla nuova mappa della Rete qui sotto questo intervento si inserisce pienamente nel progetto di ammodernamento delle infrastrutture e delle connessioni sull’isola, specialmente in un periodo come questo in cui si sta puntando il tutto per tutto per promuovere la candidatura della Sardegna per ospitare il centro di ricerca Einstein Telescope in Provincia di Nuoro, nella miniera di Sos Enattos di Lula.

Ma non solo, si punta alla Sardegna quale hub internazionale scientifico e tecnologico, garantendo l’interconnessione della rete GARR con consorzi, aree industriali e artigianali dell’isola oltre che a strutture sanitarie pubbliche, edifici pubblici, tribunali ecc. per integrare i progetti Sanità connessa con fondi PNRR e Giustizia digitale con fondi Fsc.
A livello tecnico è prevista l’attivazione, a cura della Regione, di un Internet Exchange Point (IXP), un’infrastruttura fisica che consente ai diversi Internet Provider di interconnettersi per lo scambio del traffico dei propri utenti, contribuendo al miglioramento delle prestazioni e della resilienza della rete Internet regionale.
Questo vuol dire più efficienza della rete internet regionale per tutti, cittadini, imprese ee enti pubblici.
La Presidente Alessandra Todde ha dichiarato:
“Grazie alla nuova connessione sottomarina e all’estensione della rete Garr-T la Sardegna ha la possibilità di essere un centro per la comunità accademica e scientifica nazionale e internazionale. Nell’ottica della candidatura del sito di Sos Enattos di Lula a ospitare l’Einstein Telescope, ciò rappresenterà un ulteriore punto di forza per la nostra isola”.
Secondo l’accordo sottoscritto alla rete Garr-T potranno accedere, centri di ricerca pubblici e privati di rilievo regionale e nazionale, strutture sanitarie di ricerca e innovazione, quali Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS, di prossima realizzazione in base alla nuova legge di rifunzionalizzazione sanitaria) e istituti di ricerca sanitaria; istituzioni culturali, musei e archivi di rilevanza regionale e nazionale; istituti scolastici dedicati alla ricerca e innovazione e altri enti pubblici di ogni ordine individuati dalla Regione come strategici per lo sviluppo digitale e tecnologico del territorio e della ricerca.
Le premesse sono molto buone, è innegabile che progetti come questi possono favorire lo sviluppo economico, la ricerca, l’innovazione, le imprese locali ed il lavoro, specialmente in aree che hanno il problema dello spopolamento.
Inoltre c’è anche l’aspetto legato ad attrarre sia investimenti nazionali ed esteri per favorire l’occupazione qualificata e la crescita economica in settori di alta tecnologia, ma se pensiamo anche alle collaborazioni con scuole ed Università in cui i giovani e lavoratori possono sia avere sbocchi occupazionali sia avere la possibilità di accrescere le proprie competenze professionali confrontandosi in tempo reale con tutto il mondo.
Fonte: Regione Sardegna – Consorzio GARR