Droni nel Bosco

Droni e immagini satellitari in aiuto dei boschi sofferenti per colpa della siccità in Sardegna

I boschi e le foreste della Sardegna in queste settimane stanno soffrendo, in particolare sembra che il problema sia dovuto prima di tutto alla cronica siccità e agli agenti patogeni (funghi, insetti, ecc.) che sempre a causa della siccità stanno proliferando e portando gravi danni alle piante sarde, la Regione Sardegna mette in campo, fondi e droni.

I report dell’Agenzia Forestas parlano chiaro, non piove da tanto in certe zone e le piante ovviamente devono affrontare un lungo periodo di sete rispetto ad altri anni in cui ha piovuto di più, le immagini satellitari analizzate da Sardegna Clima insieme ai loro stessi dati sulle piogge riguardanti le stazioni meteo sparse in tutta l’isola dicono chiaramente dove è presente il problema e dove può essere affrontato, specialmente nel Sud dell’isola.

Per questo problema la Regione Sardegna ha annunciato una serie di interventi per cercare di arginare il problema e salvaguardare le piante prima che sia troppo tardi. L’Assessora regionale della Difesa dell’ambiente Rosanna Laconi al termine dell’incontro operativo alla Regione per fare il punto, con i rappresentanti degli altri soggetti coinvolti, sull’emergenza ambientale che colpisce le querce da sughero, i lecci, ginepri e macchia mediterranea.

Per avviare un monitoraggio e studiare da vicino il fenomeno verranno stanziati per il momento 1,1 milioni di euro, e per quanto riguarda operativamente verranno impiegati droni con sensori per immagini multispettrali in grado di definire esattamente la variazione della quantità di clorofilla presente negli alberi per capire realmente se la perdita di parte delle foreste della Sardegna, come sembra dai primi monitoraggi, sia causata dal disseccamento o dal deperimento.

L’utilizzo dei droni è sicuramente uno strumento di tecnologia ottimale per coprire vaste zone di territorio e andare a vedere dal vicino e nel dettaglio i boschi e le piante che stanno realmente soffrendo, anche operando in zone impervie e montane in cui è difficile arriva immediatamente, questo unito alle immagini digitali provenienti dai satelliti mostrano già chiaramente le differenze rispetto allo scorso anno.

L’Assessora Laconi ha spiegato operativamente come verranno svolte le indagini:

“Poi i ricercatori e i vari operatori, andranno in loco per verificare esattamente la corrispondenza tra le immagini e il fenomeno che eventualmente è presente, con il grado di sofferenza della pianta. Nel disseccamento sono interessate più specie, non solo sugherete e olivastri, i lecci, i ginepri, addirittura anche l’oleandro e la macchia mediterranea”. A sentire l’esponente dell’esecutivo però “in base allo stadio del deperimento e alla giusta diagnosi si potranno definire le giuste strategie di intervento”.

“Questo è stato l’anno più siccitoso degli ultimi cento anni – aggiunge – e la crisi idrica è strettamente collegata, è una concausa”. L’altra causa è un fungo che attacca le radici di queste piante in particolare, la Phytophthora. Tra le zone colpite quella di Iglesias ma anche l’Ogliastra a Sarrabus per poi arrivare fino alla Baronia e Gallura.

Fonte: Regione Sardegna

Scritto da: 

Fabio, classe 1993, Nerd fino al midollo, cresciuto tra videogame, computer, e apparecchi elettronici, sempre alla ricerca di novità in campo digitale. Diplomato come Perito Informatico e Programmatore, lavoro nel campo ICT e ho una certa esperienza nel mondo della tecnologia, dell’informatica e delle telecomunicazioni.

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