L’Università di Cagliari negli ultimi anni si sta dimostrando una vera e propria eccellenza in tutti i campi, non solo per la qualità dei servizi offerti, dei corsi di laurea e dei suoi studenti meritevoli, ma anche per i progetti e le iniziative che porta avanti.
L’ultima è quella che gestirà il DIEE (Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica) del polo universitario, con un finanziamento al 100% del POR FESR Sardegna 2014-2020 erogato dall’agenzia regionale Sardegna Ricerche. L’iniziativa vanta due nuove progetti distinti: Smartpolygen e Virtualenergy.
Il primo, Smartpolygen, è un sistema che consente la gestione e il controllo accurato, tramite speciali algoritmi matematici, della produzione di energia, specialmente quella derivante dalle fonti rinnovabili e anche dall’autoconsumo, quindi energia prodotta direttamente dal riutilizzo del ciclo produttivo nel caso delle aziende. Per garantire un risparmio e anche un riutilizzo dell’energia bisognerà utilizzare un “rete intelligente”, unendo le capacità e integrando il sistema di controllo elettrico e quello di comunicazione, spiega l’Ing. Emilio Ghiani dell’Università di Cagliari. Questo particolare contraddistingue questo nuovo modello di reti energetiche dalle reti tradizionali, in queste nuove reti passano anche dati.
Questo progetto non vuole solo contribuire ad un buon riutilizzo e/o produzione dell’energia, ma anche contribuire ad una scelta consapevole da parte delle imprese sarde, molto spesso infatti l’energia viene utilizzata male o addirittura sprecata, una rete intelligente e monitorata consentirà sicuramente un maggiore controllo da parte dell’imprenditore. Questo aspetto non contribuirà solo alla singola azienda, ma in un sistema integrato fatto di più imprese collegate tra loro, farà si che sia un vantaggio per tutta la rete di distribuzione energetica. Per ora si pensa a coinvolgere le prime imprese che abbiano consumi dai 10 kW o maggiori.
Il secondo progetto, Virtualenergy, è concentrato sull’importanta delle telecomunicazioni legate all’energia. Telecomunicazioni che possono aiutare le reti energetiche a comunicare tra loro e a slegarsi dalla più grande rete di distribuzione, per poter meglio redistribuire l’energia elettrica prodotta, specialmente dai consumatori e proprietari di impianti che producono energia rinnovabile. Questo tipo di soluzione viene definita Virtual Power Plant (VPP), una rete di distribuzione creata “virtualmente”. Vogliamo “permettere a piccoli soggetti, che possono essere imprese, consorzi d’impresa o Comuni, di slegarsi dalla rete”, precisa il reponsabile scientifico l’Ing. Maurizio Murroni dell’Università di Cagliari.
Le reti di telecomunicazioni che permettono questo tipo di soluzioni energetiche possono essere sia cablate che mobile, questo aspetto può essere utile da integrare anche in un altro grande progetto che è quello per la Banda Ultra Larga in Italia in Sardegna.
Le imprese che si metteranno a disposizione per questi progetti avranno a disposizione vie preferenziali e acquisiranno punteggi per accedere ad altri importanti progetti realizzati dall’Unione Europea, il loro supporto è fondamentale per offrire indicazioni e informazioni sull’andamento delle sperimentazioni, saranno inclusi anche interventi mirati su automazione e veicoli elettrici.